Nel 2010 la produzione di rifiuti urbani pro-capite nell’Europa-27 è stata di 502 kg. Il dato reso noto da Eurostat conferma così la tendenza alla diminuzione registrata nel 2009 quando la produzione di rifiuti pro capite era scesa a 513 kg/anno (era 524 nel 2008).
La quantità di rifiuti urbani generati varia notevolmente tra gli Stati membri. Cipro, con 760 kg a persona, aveva la più alta quantità di rifiuti prodotti nel 2010, seguita da Lussemburgo, Danimarca e Irlanda con valori compresi tra 600 e 700 kg per persona, e nei Paesi Bassi, Malta, Austria, Germania, Spagna, Francia, Italia , il Regno Unito e Portogallo, con valori compresi tra 500 e 600 kg. Finlandia, Belgio, Svezia, Grecia, Slovenia, Ungheria e Bulgaria hanno valori compresi tra 400 e 500 kg, mentre i valori al di sotto dei 400 kg a persona sono stati registrati in Lituania, Romania, Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia, Estonia e Lettonia.
L’ufficio statistico dell’Unione Europea ha reso noto, inoltre, i dati sulle modalità di trattamento dei rifiuti. La discarica continua ad essere la principale modalità di trattamento: il 38% infatti è stato interrato, il 22% incenerito, il 25% riciclato e il 15% compostato.
I metodi differiscono sensibilmente fra Stati membri. In alcuni Paesi la discarica rappresenta ancora l’unica (o quasi) modalità di trattamento. Nel 2010 è stato portato in discarica il 100% dei rifiuti in Bulgaria, il 99% in Romania, il 94% Lituania e il 91% in Lettonia.
Le percentuali più elevate di rifiuti urbani inceneriti sono state invece osservate in Danimarca (54% dei rifiuti trattati), Svezia (49%), Paesi Bassi (39%), Germania (38%), Belgio (37%), Lussemburgo (35%) e Francia (34%). In dieci Stati membri l’incenerimento è stato pari o inferiore all’1%.
Le più alte percentuali di riciclaggio si registrano in Germania (45% dei rifiuti trattati), Belgio (40%), Slovenia (39%), Svezia (36%), Irlanda (35%) e Paesi Bassi (33%). Gli Stati membri con i tassi più elevati di compostaggio per i rifiuti urbani sono l’Austria (40%), Paesi Bassi (28%), Belgio (22%), Lussemburgo (20%), Danimarca (19%) e Spagna (18%).